Prevenire i danni: due parole sulla processionaria del pino
La processionaria del pino, Thaumetopoea pityocampa, in alcune regioni detta anche ‘gatta pelosa’ è un lepidottero defogliatore che compie una generazione.
Gli esemplari giovani si presentano come larve di lunghezza compresa fra i 3 e i 4 centimetri. Entrando nella fase adulta, invece, la processionaria subisce una metamorfosi e si trasforma in una sorta di falena, la cui vita è piuttosto breve (pochi giorni).
Le larve mature hanno il dorso ricoperto di peli urticanti, che possono essere facilmente liberati nell’aria e trasportati dal vento. Proprio per questo la processionaria del pino può arrecare danni alle piante e causare a persone ed animali a sangue caldo reazioni epidermiche e allergiche.
Il ciclo vitale di una processionaria si suddivide in quattro fasi: uovo, larva o bruco (fase giovanile durante la quale si alimenta mangiando le foglie), crisalide (fase di trasformazione da larva a farfalla), adulto o farfalla.
Durante l’estate (luglio-agosto) le femmine adulte depongono sui rami più giovani le uova, dalle quali a fine stagione escono le larve neonate. Queste si nutrono degli aghi, scheletrizzandoli, e si riuniscono tra loro costruendo sui rami nidi sempre più grandi.
All’inizio dell’inverno le larve formano il nido definitivo, all’interno del quale si proteggono dai freddi invernali.
In fila all’attacco
L’insetto attacca prevalentemente esemplari di Pinus nigra e Pinus silvestris, ma può danneggiare anche altri Pinus (P. halepensis, P. pinea e P. pinaster), più raramente P. strobus, eccezionalmente i Larix e i Cedrus.
Il danno che recano alle piante di rado è pericoloso per la sua sopravvivenza:gli alberi colpiti risultano più o meno defogliati, però sono indeboliti e perciò più facilmente attaccabili dai parassiti. Più gravi sono invece i problemi legati alla presenza dei peli urticanti sul corpo delle larve: per il contatto diretto con le larve o per la dispersione dei peli nell’ambiente si registrano reazioni epidermiche e reazioni allergiche (soprattutto in soggetti particolarmente sensibili). A livello delle prime vie respiratorie, le reazioni infiammatorie possono essere particolarmente pesanti in occasione di inalazioni massive, che non di rado si verificano tra il personale addetto alla manutenzione del verde non adeguatamente protetto.
Come prevenire i danni
Nelle giornate fredde chi ha pini e cedri nei giardini ha il tempo per eliminare i bozzoli delle processionarie che si sono formati sui rami. Febbraio, infatti, è l’ultimo mese per effettuare l’attività di rimozione dei nidi in quanto le larve sono ancora al loro interno. Eliminarle è semplice, basta seguire i giusti consigli.
Ecco alcune indicazioni di Alessandro Maria Di Giulio, responsabile dell’attività di disinfestazione del Servizio di Igiene e Sanità Pubblica dell’Usl Umbria 1.
“È necessario rimuovere i nidi mediante il taglio del ramo sul quale si è sviluppato il bozzolo e metterlo in un contenitore con acqua; dopo una settimana si può interrare tutto il contenuto in buche profonde e lontano dalla portata delle persone”.
Se il nido fosse collocato su rami non raggiungibili da terra bisogna richiedere l’aiuto di un’azienda vivaistica che è attrezzata con mezzi per il lavoro in quota. L’abbigliamento è importante: durante le operazioni di cattura e rimozione si devono indossare occhiali chiusi e mascherine. NON dare mai fuoco ai nidi, perché, oltre al rischio di ustioni, attraverso l’emissione dei fumi si disperdono le setole urticanti, che possono essere inalate o venire a contatto con la pelle provocando gravi danni.
“È importante eliminare quanti più nidi possibili – continua di Giulio – in quanto i peli delle larve sono urticanti e possono causare danni in particolar modo ai bambini che corrono nei prati e ai cani. Si invitano, infine, le Amministrazioni comunali a monitorare i parchi pubblici e i giardini delle scuole e nel caso venissero rilevati nidi a provvedere alla loro rimozione”.
Il Servizio Fitosanitario Regionale della Regione Umbria (giunta regionale) in collaborazione con le Usl Umbria 1 e Usl Umbria 2 ha pubblicato un opuscolo: “Processionaria del Pino, modalità di controllo a tutela della salute.
Si può consultare su: Podis, Portale Disinfestazione della Usl Umbria 1 (nella scheda “Processionarie”), tramite la pagina Facebook, chiamata Portale Disinfestazione, oppure può essere richiesto anche al Dipartimento di Prevenzione delle Usl 1 o 2.
Per ulteriori approfondimenti è possibile visitare il sito della Usl Umbria1: www.portaledisinfestazione.org.