
Nella Linea Guida sulla buona pratica d’uso delle esche rodenticide ad uso biocida nell’Unione europea di EBPF, European Biocidal Products Forum, si legge: “Lo scopo del trattamento applicato è la rimozione dell’infestazione il più rapidamente possibile, minimizzando il rischio per la salute umana, gli animali non bersaglio e il potenziale impatto negativo sull’ambiente”.
Quindi, cosa potrebbe migliorare l’efficacia dei trattamenti? Vi sono vari aspetti, tra questi un effetto positivo sull’efficacia del trattamento si ottiene scegliendo prodotti con formulazioni molto appetibili che riducano i tempi di accettazione delle esche da parte di ratti e topi e, allo stesso tempo, aiutino a contenere i rischi di ingestione da parte di animali non bersaglio tramite l’inserimento della sostanza amaricante.

La mitigazione del rischio, che prevede di collocare le esche negli erogatori, risulta funzionale anche all’accettazione e quindi al consumo dell’esca se il posizionamento delle mangiatoie è progettato astutamente.
L’erogatore deve essere scelto della misura più confortevole per l’infestante target, ad esempio i ratti sono soliti consumare il cibo in gruppi numerosi, quindi se usiamo un erogatore di grandi dimensioni aumenteremo la probabilità che diversi membri di una famiglia si nutrano contemporaneamente.
Fissare accuratamente l’erogatore non è solo un adempimento alle buone prassi di sicurezza, ma è anche una strategia furba per far sì che il roditore visitandolo lo percepisca come stabile e quindi lo utilizzi maggiormente.
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