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Zanzare, il bilancio della stagione 2019

Dal notiziario AIDPI n. 3 riportiamo alcune riflessioni sul tema zanzare, sviluppate nell’ambito del Seminario Internazionale “Gestione del Controllo dei Culicidi”  a Ravenna il 21-22 novembre 2019, organizzato da Sinergitech Ambiente, in stretta sinergia con il Centro Agricoltura Ambiente e AIDPI, il patrocinio della Regione Emilia-Romagna e la collaborazione del Comune di Ravenna e del Multicentro CEAS.

Le problematiche legate alle zanzare hanno anche quest’anno accompagnato i Professionisti del Settore del Pest Control, impegnati sia sul fronte degli appalti pubblici sia nell’ambito privato, districandosi tra le nuove normative regionali e le richieste dei Clienti di limitare la presenza di questi molesti parassiti. Il comune denominatore nel controllo delle zanzare passa senza dubbio attraverso la sostenibilità, tra prevenzione sanitaria e benessere sociale.

In un dialogo con Romeo Bellini, entomologo e responsabile settore Entomologia e Zoologia Sanitaria del Centro Agricoltura Ambiente, vengono segnalati alcuni punti, come l’esigenza di approfondire questi temi anche a livello internazionale, per aumentare la  collaborazione tra il pubblico e il privato, per fare sistema nella gestione del problema zanzare nel sud Europa e garantire sicurezza e salubrità degli ambienti in cui si vive. Gli obiettivi sono chiari: lotta a basso impatto ambientale, sorveglianza del rischio sanitario, riconoscimento della professionalità, valutazione costo-beneficio delle azioni che si attuano. È giusto che le realtà che hanno sviluppato esperienze significative mettano a disposizione le conoscenze acquisite.

Quali zanzare?

Le arborvirosi non sembrano essere legate solo alle specie di zanzare invasive, anche la Culex ha contribuito nella diffusione del West Nile Virus (WNV) in gran parte d’Italia. Quest’anno, tuttavia, sembra che le cose siano andate meglio rispetto al 2018: dall’inizio di giugno 2019 sono stati segnalati complessivamente 42 casi umani confermati di infezione da WNV. La sorveglianza, entomologica e veterinaria si dimostra in grado di mostrare in anticipo l’insorgere del rischio per l’uomo, e il quesito aperto è se ha senso fare una lotta intensiva su vasti territori a Culex pipiens, unico vettore di West Nile in Europa, a fronte di un panorama epidemiologico tutto sommato limitato.

Riguardo poi al Toscana Virus e dell’Encefalite virale da zecche che si sono manifestati come casi autoctoni, si nota che flebotomi e zecche mostrano una tendenza all’aumento, sia per l’abbandono delle zone collinari, l’aumento della fauna selvatica e forse il cambiamento climatico.

Per quanto riguarda la zanzara tigre, dal gennaio al ottobre 2019 i dati ufficiali parlano solo di casi di arbovirosi (Chikungunya, Dengue, Zika) legati esclusivamente ai viaggi all’estero. Le densità di popolazione di Aedes albopictus nei centri urbani del Nord e Centro Italia sono molto elevate e sarebbe possibile il verificarsi di casi epidemici. Per fortuna il Sud Italia, meno attrezzato nella gestione delle zanzare, beneficia del fatto che l’estate è asciutta e la disponibilità di focolai per lo sviluppo larvale molto scarsa.

E Bellini fa notare come sia interessante il confronto tra Italia e Francia negli ultimi dieci anni: “Noi con due epidemie abbiamo avuto circa 800 casi, i francesi con 11 eventi epidemici hanno registrato 50 casi. La differenza di numeri sta nella nostra disorganizzazione“.

Le aziende si impegnano seriamente, ma è necessario che il mercato – soprattutto nella parte pubblica – si strutturi meglio per svolgere quel ruolo di indirizzo e crescita della professionalità delle imprese. “Bisogna lavorare sui capitolati di gara e sulla valutazione oggettiva della qualità del servizio di disinfestazione in modo da saper premiare chi lavora bene e penalizzare chi lavora male”.

Disinfestazione e Sostenibilità

La ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico sono armi fantastiche che l’uomo ha a disposizione – afferma Romeo Bellini – Ma il livello di consapevolezza sulla necessità di rispettare gli equilibri biologici è ancora insufficiente. Vedasi le inerzie che abbiamo nel gestire la questione climatica. Più grande il potere che l’uomo ha conquistato e più grande la responsabilità nei confronti degli altri esseri viventi. Aver lasciato che l’economia diventasse il despota del modo di stare insieme nel mondo potrebbe costarci molto caro”.

E c’è forte ‘attenzione da parte dell’Europa alle normative per salvaguardare la biodiversità e la salute pubblica.