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L’allontanamento dei volatili urbani

Negli ultimi decenni si sono insediate in ambito urbano numerose specie di animali selvatici. I più diffusi sono gli uccelli: la facoltà di volare permette loro di superare con maggior facilità ostacoli di grandi dimensioni come edifici, strade e altre infrastrutture e trovare o crearsi un riparo e habitat ideale per la loro sopravvivenza.   La facilità di reperimento di luoghi idonei alla nidificazione e cibo di varia natura implicano continue nuove colonizzazioni.

Le città vengono preferite dagli uccelli per il clima più mite (soprattutto in inverno), la varietà di habitat (parchi, giardini, fiumi, incolti, edifici etc.) e per la maggior sicurezza, infatti la caccia è vietata e i predatori sono scarsi.

A partire dagli anni 80 si sono moltiplicate anche in Italia le ricerche di ornitologia urbana: oggi si dispone di dati per oltre 300 specie nidificanti osservate nelle città italiane e sono stati redatti a vario titolo ‘atlanti degli uccelli nidificanti’, con la collaborazione di varie associazioni naturalistiche tra cui LIPU, la Lega Italiana Protezione Uccelli. statue-185435_960_720I dati ottenuti nelle varie aree hanno quindi permesso di approfondire tecniche di controllo e contenimento soprattutto per quelle specie a maggior criticità nella convivenza con l’uomo.  Fra questi spicca chiaramente la Columba livia. Il piccione selvatico occidentale  – o Columba livia – è una specie di Columbide abbastanza diffusa; dalla sua forma domestica Columba livia var. domestica, che include i piccioni viaggiatori e numerose razze ornamentali e da carne, discendono i colombi semi-selvatici diffusi sia in Italia che all’estero, soprattutto nelle piazze delle grandi città.

Aspetti morfologici

Di aspetto simile al colombaccio (Columba palumbus), il piccone se ne distingue per la mancanza delle macchie bianche attorno al collo; il becco bruno anziché rosso e giallo; la mancanza di una linea bianca che attraversa superiormente l’ala del colombaccio; il groppone bianco; le dimensioni leggermente inferiori; due righe nere orizzontali sulle ali;  è lungo 30-35 cm con apertura alare di 62-68 cm. La parte posteriore sotto le ali – bianca – è la migliore caratteristica identificativa del piccione, ma anche le due linee nere che corrono sulle ali grigie. La coda è bordata di bianco, mentre la testa e il collo sono grigio blu scuro nell’adulto con riflessi smeraldini. Gli occhi sono arancioni e possono essere circondati da anelli grigio-bianco. Le zampe sono rossastre.  pigeons-1029602_960_720

Habitat

Il piccione è tipico dell’Europa meridionale, del Nord Africa, e del Medio Oriente. Nelle città italiane come in molte altre europee è altamente presente, soprattutto nelle piazze e nei parchi. Spesso ciò costringe ad aumentare la frequenza degli interventi di manutenzione in esterno. Il piccione è granivoro, quindi la sua alimentazione consiste in cereali e leguminose. Per indicare la categoria di animali problematici, in genere si utilizza il termine ‘Pest Species’, che li definisce come soggetti che causano un disagio economico, ambientale o con patologie epidemiologiche a rischio per la salute umana.

Il Pest Control Operator, PCO è la categoria lavorativa maggiormente impegnata nel settore del controllo, contenimento e allontanamento delle specie ornitologiche problematiche a vari livelli, ma esistono anche società specializzate solo in questa tipologia di servizio.  woodpigeon-313174_960_720

Il ‘conflitto’ tra uomo e fauna selvatica può essere reale o soltanto percepito, di natura economica oppure estetica, sociale o politica: in ogni caso, è la società umana a determinare quando una specie diventa ‘problematica’. Si deve ricordare che un animale viene percepito come ‘problematico’ quando diventa particolarmente numeroso, oppure se localizzato in aree non di sua pertinenza naturale. Il problema è quindi direttamente collegato alla densità e alla concentrazione e non alla presenza della specie in quanto tale. Esistono ambiti e situazioni che intensificano o attenuano i disagi.  Ad esempio creano disagio la presenza di consistenti stormi di gabbiani e/o storni, presso le piste di un aeroporto con immediati pericoli facilmente intuibili. Ma esistono anche accumuli di guano dei piccioni che, se presenti in prossimità di aree abitative, possono creare grossi disagi e rischi sanitari da contagio per la popolazione.

Il livello e l’andamento di una popolazione aviaria dipende principalmente dai diversi fattori:  nascite, morti, emigrazioni, immigrazioni.  L’evoluzione naturale della popolazione vede una prima fase di crescita, una seguente di accrescimento logistico e una finale di stabilizzazione numerica a causa dei ‘fattori limitanti”‘come la competizione, la predazione, le gerarchie, le malattie, le risorse alimentari, lo spazio disponibile etc.

columba_livia_domestica_feral_pigeon_001Seguendo queste semplici regole in un ambiente particolarmente equilibrato convivono molte specie ma nessuna raggiunge densità particolarmente elevate da creare disagi per la popolazione umana. Purtroppo alcune attività rompono questi equilibri e modificano l’ambiente: questo determina la scomparsa di molte specie, mentre altre, particolarmente adattabili ed opportuniste, sfruttano la nuova condizione e aumentano rapidamente, fino a raggiungere la soglia di ‘specie problematica’. Le zone maggiormente urbanizzate e le aree rurali con intensa attività agricola sono gli ambienti più squilibrati, dove si verificano i maggiori sovraffollamenti delle specie dominanti con conseguenti disagi per gli utilizzatori dell’ area. I piccioni rientrano fra queste specie particolarmente opportuniste e possono essere considerati a tutti gli effetti ‘parassiti urbani‘.

 

Volatili e salute

Gli uccelli, inoltre, sono portatori diretti o indiretti di circa 60 malattie,  molte delle quali possono avere esiti addirittura mortali. Tra le più frequenti si possono ricordare:

Ornitosi: è originata da un virus (Chlamidia Psittaci) che provoca infezioni del sistema respiratorio. Secondo alcuni studiosi, il 10% delle malattie acute dell’apparato respiratorio dell’uomo è da imputarsi agli uccelli, che trasmettono quest’infezione attraverso le feci essiccate e quindi polverulente.

Salmonellosi: l’agente patogeno è la Salmonella Sp che viene eliminata con le feci e può contagiare l’uomo in maniera diretta o indiretta (assunzione di cibi precedentemente infettati da insetti vettori quali le mosche).

Criptococcosi: l’infezione parte dai polmoni e si diffonde attraverso il circolo sanguigno in tutto il corpo. Le infezioni dell’encefalo e delle meningi – soprattutto nei bambini – possono essere mortali.  pigeons-1208334_960_720

Istoplasmosi: si presenta come un’infezione acuta e cronica del sistema immunitario, che può essere confusa con la Tubercolosi. Molto spesso regredisce spontaneamente, ma i casi fulminanti sono mortali.

Ascaridiosi: attraverso le feci il piccione può eliminare uova di ascaridi, che possono infettare il mantello di cani e di gatti. Inoltre, i colombi nello specifico sono portatori di ectoparassiti:  i più pericolosi sono le Zecche (Argas Reflexus). Le zecche, a causa della loro infestazione, possono essere vettori di una Spirocheta del genere Borelia patogeno o addirittura mortale nei confronti dell’uomo (morbo di Lyme), responsabile di contagi con diffusione epidemica. Nota dolente e allo stesso modo pericolosa è il guano (escrementi)  prodotto dai piccioni.

Dove c’è un piccione c’è il suo guano… Le zone interessate si riferiscono a tetti, grondaie, mansarde, marcapiani, comignoli,  ma non sono da escludere neppure le parti più accessibili come i balconi, i terrazzi, i vani scala etc. Il guano di piccione purtroppo secca e si frantuma in piccolissime particelle, che possono venire inalate dall’essere umano provocando seri problemi di salute. Inoltre, il guano di piccione emana un cattivo odore e sulle zone intaccate crea dei danni irrimediabili. Altro comune e spiacevole danno riguarda l’occlusione dei condotti di scarico (grondaie) da sporcizia e carcasse di piccioni.

Le strategie volte all’allontanamento o alla riduzione delle popolazioni di colombi devono valutare le diverse azioni possibili, la loro efficacia e i relativi costi.  Le principali metodologie di intervento si distinguono  in:

dirette

• catture con successivo spostamento

• sterilizzazione con mangimi

• introduzione o utilizzo di predatori naturali

indirette

• limitazione delle fonti alimentari

• limitazione dei luoghi di nidificazione e di posa utilizzando dissuasori

Da un punto di vista scientifico il ‘problema piccioni’ andrebbe affrontato a livello territoriale e in chiave ecologica con interventi integrati tra loro (IPM – Integrated Pest Management). Tra i metodi indiretti, quelli che coinvolgono maggiormente la categoria dei PCO e Birds Control Operators sono gli interventi di applicazioni dei dissuasori, attuabili anche a livello del singolo edificio.

Principali tipologie di dissuasori:

dissuasori di appoggio meccanici

• a spilli in acciaio armonico con base in acciaio, policarbonato o rame

• sistemi a filo tipo BirdWire o CableBird

sistemi elettrificati

• modulari con tondini filettati in acciaio inox fissati su staffe di sostegno in policarbonato collegati a una centralina elettronica con autoregolazione delle tensioni di uscita

• modulari con banda elettrificata tipo Electrack o Avishock

reti anti-intrusione

• reti in polietilene con nodi o senza nodi

• reti in in metallo

deterrenti visivi

• palloni

• simulacri di rapaci

• ottici

• laser

deterrenti acustici fissi o portatili (distress call)

• centraline elettroniche di diffusione sonora di grida fortemente stressanti, sintetizzate e digitalizzate emesse da altoparlanti

Non esiste la bacchetta magica… A volte si crede che per risolvere il problema dei volatili sia sufficiente installare un qualsiasi accessorio ritenuto valido. Purtroppo non è così! Un buon prodotto anti volatile può essere valido in una situazione e inefficace o addirittura controproducente in un’altra. Importante è invece è contattare sempre installatori specializzati.

Mario Alessi